BLUEPRINT
(DIS)UMANIZZAZIONE
IL NOSTRO PROGETTO è QUELLO DI
(dis)UMANIZZARE
Il progetto (dis)UMANIZZAZIONE rappresenta il cuore pulsante delle attività culturali della Fondazione FGS. Nato nel 2023, questo percorso espositivo e di ricerca si propone di esplorare le contraddizioni e le complessità del comportamento umano, analizzando le dinamiche sociali che definiscono il nostro vivere collettivo. Attraverso l’arte, la cultura e il dialogo interdisciplinare, (dis)UMANIZZAZIONE affronta temi di grande rilevanza contemporanea, invitando il pubblico a riflettere su ciò che ci rende umani e, al contempo, su ciò che può disumanizzarci.
Un progetto nato dalla gentilezza
La prima edizione di (dis)UMANIZZAZIONE ha avuto come tema centrale la gentilezza, un tratto spesso dato per scontato, ma che, come suggeriva Konrad Lorenz, potrebbe essere tanto una caratteristica umana quanto una convenzione sociale. Attraverso cinque mostre di artisti italiani di rilievo, la Fondazione ha esplorato la gentilezza in tutte le sue sfaccettature – sociale, etica, empatica e assistenziale – ponendo domande profonde: la gentilezza è davvero una qualità innata o è una forma di controllo che la società esercita per mantenere l’ordine? Le risposte, rappresentate visivamente attraverso l’arte, hanno stimolato un dibattito che ha coinvolto scuole, associazioni e istituzioni locali.
Cannibalismo sociale: L’edizione 2025
La seconda edizione di (dis)UMANIZZAZIONE, dedicata al cannibalismo sociale, spinge ancora oltre il confine della riflessione. Questo tema affronta il modo in cui le società inglobano, marginalizzano o espellono chi è percepito come diverso o minaccioso per l’integrità del gruppo.
Attraverso quattro mostre, accompagnate da una selezione di libri antichi raccolti dalla Fondazione, il progetto indaga il rapporto tra passato e presente, dimostrando come certe dinamiche siano immutabili nel tempo. Tra le esposizioni, spicca la mostra fotografica “Una Frattura nell’Umanità ” di Gabriele Vanetti, che documenta la vita ai margini della zona di esclusione di Chernobyl, un luogo emblematico del cannibalismo sociale contemporaneo.
Il passato come lente sul presente
Un elemento distintivo del progetto è la presenza di libri antichi, come La Nave dei Folli di Sebastian Brant, che, insieme ad altri documenti datati tra il 1500 e il 1900, rappresentano una testimonianza storica delle dinamiche umane. Questi testi, custoditi dalla Fondazione, ci ricordano l’universalità delle problematiche sociali e delle emozioni umane, creando un ponte tra la memoria storica e la contemporaneità .
Una prospettiva interdisciplinare
(Dis)UMANIZZAZIONE non è solo un progetto artistico, ma un percorso interdisciplinare che coinvolge arte, filosofia, sociologia e storia. Mostre, incontri, pubblicazioni e dibattiti rappresentano i pilastri di questo programma, progettato per stimolare una riflessione collettiva e offrire nuovi strumenti di comprensione della realtà .
Un invito alla partecipazione
Il progetto non si limita a essere una serie di eventi, ma si configura come un invito al dialogo. Ogni mostra, ogni incontro e ogni libro esposto è un tassello di un mosaico più grande, che si propone di interrogare e ispirare. (Dis)UMANIZZAZIONE è un percorso in divenire, un laboratorio culturale aperto al contributo di artisti, studiosi e cittadini, per costruire insieme una visione più consapevole e inclusiva del nostro vivere sociale.
Per scoprire di più sul progetto e sulle mostre in corso, visita le sottosezioni dedicate o contattaci per partecipare attivamente al nostro dialogo.