1 febbraio 2025
Biblioteche Invisibili
Il ruolo delle piccole biblioteche nella riduzione delle disuguaglianze
Abstract
Questo articolo esplora il ruolo delle piccole biblioteche nella riduzione delle disuguaglianze sociali, culturali ed economiche. Spesso marginalizzate rispetto alle grandi istituzioni culturali, le piccole biblioteche rappresentano presidi fondamentali di resistenza culturale e inclusione sociale, soprattutto in aree rurali e periferiche. L’analisi evidenzia come queste istituzioni non si limitino alla conservazione del sapere, ma agiscano come hub di conoscenza, spazi di coesione comunitaria e promotori di cittadinanza attiva. Attraverso esempi internazionali, come le esperienze delle biblioteche in Serbia, Lituania e Macedonia, e il caso della Biblioteca della Fondazione FGS in Italia, l’articolo mostra come le biblioteche possano favorire l’accesso all’educazione, ridurre il divario digitale e sostenere l’imprenditorialità locale. Le biblioteche invisibili, pur operando lontano dai riflettori, si rivelano così strumenti essenziali per la costruzione di società più eque e consapevoli.
This article explores the role of small libraries in reducing social, cultural, and economic inequalities. Often marginalized compared to large cultural institutions, small libraries serve as fundamental bastions of cultural resilience and social inclusion, especially in rural and peripheral areas. The analysis highlights how these institutions go beyond preserving knowledge, acting as knowledge hubs, community cohesion spaces, and promoters of active citizenship. Through international examples, such as library experiences in Serbia, Lithuania, and Macedonia, and the case of the Fondazione FGS Library in Italy, the article demonstrates how libraries can facilitate access to education, reduce the digital divide, and support local entrepreneurship. Though often operating away from the spotlight, these “invisible libraries” prove to be essential tools for building more equitable and conscious societies.
Introduzione
In un mondo segnato da crescenti disuguaglianze economiche, culturali e digitali, le biblioteche rappresentano un baluardo di resistenza e inclusione. Tuttavia, non tutte le biblioteche godono della stessa visibilità o riconoscimento. Le piccole biblioteche, spesso collocate in aree rurali o periferiche, operano nell’ombra, lontano dai riflettori delle grandi istituzioni culturali. Questa “invisibilità” non è sinonimo di irrilevanza; al contrario, è proprio in questi spazi marginali che si svolge un lavoro cruciale per la coesione sociale e la riduzione delle disuguaglianze.
Secondo il rapporto di Guerrini e Frigimelica, il sistema bibliotecario italiano si caratterizza per una complessità istituzionale e gestionale, con una rete di biblioteche pubbliche, universitarie, ecclesiastiche e di fondazioni private. In questo panorama variegato, le piccole biblioteche svolgono un ruolo fondamentale nel garantire l’accesso equo alla conoscenza, spesso supplendo alle carenze dei servizi pubblici tradizionali.
Jean Fairbairn, nel suo studio sulle biblioteche pubbliche e lo sviluppo comunitario, evidenzia come queste istituzioni siano in grado di adattarsi ai bisogni locali, diventando “zone di contatto” dove si incontrano diverse realtà sociali e culturali. Le biblioteche, specialmente quelle di piccole dimensioni, agiscono come catalizzatori di cambiamento sociale, offrendo spazi sicuri per l’apprendimento, il dialogo interculturale e la partecipazione civica.
A livello globale, iniziative come il Public Library Innovation Programme (EIFL-PLIP) dimostrano come le biblioteche possano contribuire significativamente allo sviluppo economico e sociale delle comunità. Attraverso progetti innovativi, le biblioteche rurali e urbane supportano l’occupazione, la formazione digitale e l’inclusione sociale, offrendo soluzioni concrete per affrontare le sfide contemporanee.
In un’epoca dominata dalla digitalizzazione e dalla rapida evoluzione tecnologica, le biblioteche invisibili ci ricordano l’importanza della memoria collettiva, del sapere condiviso e della solidarietà culturale. Questo articolo si propone di esplorare il ruolo delle piccole biblioteche nella riduzione delle disuguaglianze, analizzando esperienze internazionali e italiane per evidenziare come, anche nell’invisibilità, queste istituzioni siano pilastri insostituibili delle nostre comunità.
La Funzione Sociale delle Piccole Biblioteche
Le piccole biblioteche, pur spesso limitate da risorse economiche e logistiche ridotte, svolgono una funzione sociale di primaria importanza. La loro presenza all’interno delle comunità locali rappresenta un punto di riferimento culturale e un motore di coesione sociale. Esse non si limitano alla semplice conservazione e distribuzione di libri, ma si configurano come veri e propri hub di conoscenza e partecipazione civica.
Secondo Fairbairn, queste istituzioni agiscono come “spazi di transizione” dove la conoscenza si intreccia con il tessuto sociale, creando opportunità di apprendimento informale e crescita personale. Le biblioteche diventano così luoghi di incontro intergenerazionale, dove bambini, giovani, adulti e anziani possono condividere esperienze, competenze e storie.
Un aspetto fondamentale della funzione sociale delle piccole biblioteche è il loro ruolo nel promuovere l’accesso equo all’informazione. In molte aree rurali o svantaggiate, esse rappresentano l’unico punto di accesso a risorse educative, tecnologiche e culturali. Offrono supporto alla formazione continua, facilitano l’inclusione digitale e contribuiscono a ridurre il divario tecnologico, specialmente tra le fasce di popolazione più vulnerabili.
In Italia, le biblioteche di piccole dimensioni hanno spesso colmato le lacune lasciate dai servizi pubblici tradizionali, fungendo da centri di aggregazione per attività educative e culturali. La loro flessibilità organizzativa consente di rispondere in modo efficace e tempestivo ai bisogni emergenti delle comunità.
Non meno rilevante è il loro contributo alla salvaguardia della memoria collettiva. Attraverso la conservazione di archivi locali, documenti storici e testimonianze orali, le piccole biblioteche preservano l’identità culturale delle comunità, rafforzando il senso di appartenenza e continuità tra passato e presente.
In definitiva, la funzione sociale delle piccole biblioteche va ben oltre la dimensione materiale dei libri. Esse incarnano un ideale di cultura diffusa e accessibile, dove il sapere non è privilegio di pochi, ma diritto di tutti.
Le Piccole Biblioteche e la Lotta contro le Disuguaglianze
Le piccole biblioteche si configurano come agenti attivi nella lotta contro le disuguaglianze, operando su diversi fronti per ridurre le barriere all’accesso alla conoscenza e alle opportunità. Esse svolgono un ruolo cruciale nel garantire l’accesso all’educazione e alla tecnologia, offrendo risorse e competenze laddove il sistema educativo tradizionale non riesce a raggiungere.
Nei contesti rurali e periferici, le biblioteche rappresentano spesso l’unico punto di connessione digitale per molte persone. Le biblioteche in Serbia e Lituania hanno implementato programmi di formazione ICT per agricoltori e piccole imprese, favorendo l’inclusione digitale e lo sviluppo economico locale.
Le biblioteche contribuiscono anche all’inclusione sociale, offrendo programmi dedicati a gruppi vulnerabili, come donne disoccupate, giovani NEET e anziani. In Macedonia, la biblioteca “Braka Miladinovci” ha sviluppato un progetto per supportare l’occupazione femminile attraverso la formazione e il supporto alla ricerca di lavoro, dimostrando come una piccola istituzione possa avere un impatto significativo sul tessuto sociale.
Un altro aspetto fondamentale è il sostegno all’imprenditorialità locale. Le biblioteche forniscono spazi e risorse per lo sviluppo di competenze imprenditoriali, facilitando l’accesso a informazioni cruciali per avviare e gestire attività economiche. Questo approccio integrato non solo promuove l’autonomia economica, ma contribuisce anche a rafforzare il capitale sociale delle comunità.
Inoltre, le biblioteche svolgono un ruolo cruciale nella promozione della cittadinanza attiva. Organizzano incontri, dibattiti pubblici e laboratori di partecipazione che rafforzano la consapevolezza civica e incoraggiano i cittadini a essere protagonisti del cambiamento nelle proprie comunità.
In sintesi, le piccole biblioteche si rivelano strumenti potenti per la riduzione delle disuguaglianze, grazie alla loro capacità di adattarsi ai bisogni locali, promuovere l’inclusione e favorire lo sviluppo sostenibile.
Il Caso della Biblioteca della Fondazione FGS
La biblioteca della Fondazione FGS rappresenta un esempio emblematico del ruolo che una piccola biblioteca può svolgere nel contesto italiano. Nata come spazio dedicato alla conservazione di un patrimonio librario prevalentemente umanistico, la biblioteca ha costituito il nucleo attorno al quale è cresciuta la Fondazione stessa, sviluppando nel tempo un programma culturale più ampio e articolato.
Oltre a essere un centro di documentazione e studio, la biblioteca della Fondazione FGS si è trasformata in un luogo di aggregazione culturale, promuovendo eventi, incontri e attività educative volte a favorire la partecipazione attiva dei cittadini. Le collaborazioni con scuole, associazioni e istituzioni locali hanno rafforzato la sua capacità di incidere sul tessuto sociale, rendendola un punto di riferimento per studenti, ricercatori e cittadini interessati alla cultura.
La Fondazione FGS si sta attrezzando per svolgere una funzione di osservatorio delle disuguaglianze sociali, grazie a progetti di ricerca e iniziative mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come l’accesso all’istruzione, le disparità digitali e la promozione dell’inclusione., grazie a progetti di ricerca e iniziative mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica su temi come l’accesso all’istruzione, le disparità digitali e la promozione dell’inclusione. Attraverso la sua attività quotidiana, dimostra come una piccola istituzione possa contribuire in modo significativo alla costruzione di una società più giusta e consapevole.
Bibliografia
Guerrini, M., Frigimelica, M. (2009). Libraries in Italy: A Brief Overview. Library Management, Vol. 30, No. 4/5, pp. 294-308.
Fairbairn, J. (2014). Public Libraries and Community Development: A Global Perspective. International Journal of Library and Information Science, Vol. 6, No. 7, pp. 123-135.
EIFL-PLIP (2013). Public Library Innovation Programme: Case Studies on the Role of Libraries in Social Inclusion and Economic Development. EIFL Brief, May 2013.
Institute of Museum and Library Services (2017). The Role of Small Libraries in Promoting Social Equity and Access to Information. Library Trends, Vol. 65, No. 2, pp. 213-228.
UNESCO (2021). The Role of Libraries in Reducing Educational and Digital Inequalities. UNESCO Education Reports, No. 15, pp. 45-60.